CLIMA: CON I GAS RINNOVABILI L’UE PUÒ ABBATTERE DEL 55% LE EMISSIONI DI CO2 ENTRO IL 2030
È stato recentemente pubblicato un nuovo studio commissionato dal consorzio Gas for Climate, che propone un target europeo vincolante di idrogeno e biometano nelle infrastrutture gas.
L’immissione di una quota del 10% di gas rinnovabili (biometano e idrogeno) nelle reti di tutta Europa, insieme all’aumento dell’elettricità rinnovabile, consentirà al continente di raggiungere la neutralità climatica nel 2050 abbattendo del 55% le emissioni di CO2 già entro il 2030.
Lo rivela la nuova edizione dello studio annuale commissionato dal consorzio europeo Gas for Climate a Guidehouse (ex Navigant).
Di Gas for Climate fanno parte Snam, CIB (Consorzio Italiano Biogas) e altre dieci aziende e associazioni di otto paesi europei attive nelle infrastrutture del gas naturale e nel gas rinnovabile (Enagás, Energinet, EBA – European Biogas Association, Fluxys, Gasunie, GRTgaz, ONTRAS, OGE, Swedegas e Teréga).
L’analisi conclude che l’adozione a livello europeo di politiche energetiche e climatiche specifiche su biometano e idrogeno – ottenuto sia da fonti fossili con sequestro di anidride carbonica (idrogeno blu), sia da rinnovabili tramite elettrolisi (idrogeno verde) o tramite steam reforming e carbon capture sequestration (idrogeno climate positive) – possa facilitare il raggiungimento dell’obiettivo “net zero” sulle emissioni di CO2 entro la metà del secolo.
Tali misure potranno a loro volta fare leva sul Green Deal varato dalla Commissione, posizionando l’Europa come forza trainante della transizione energetica globale.
Piero Gattoni, Presidente di CIB – Consorzio Italiano Biogas, ha dichiarato: “Per raggiungere la neutralità climatica e abbattere le emissioni, l’agricoltura svolge un ruolo determinante. La rete gas è un’infrastruttura strategica in grado di raccogliere il grande potenziale di sviluppo del biometano agricolo e dell’idrogeno climate positive. Siamo convinti che questa sinergia tra industria del gas e mondo agricolo contribuirà alla costruzione di un sistema energetico europeo integrato e sostenibile, in grado di valorizzare le infrastrutture esistenti e di utilizzare al meglio il potenziale di stoccaggio di CO2 offerto dai suoli agrari, indirizzando la fase di rilancio economica, tenendo insieme obiettivi sociali ed ambientali. Per attuare pienamente il Green New Deal occorrono misure che riconoscano gli impianti di biogas/biometano come presidio ambientale imprescindibile. È urgente sbloccare gli investimenti nel settore e favorire la riconversione a biometano degli impianti biogas esistenti, per poter contribuire a raggiungere la quota del 10% di gas rinnovabile in rete entro il 2030”.
Marco Alverà, Amministratore Delegato di Snam, ha dichiarato: “Gli investimenti per la mitigazione dei cambiamenti climatici previsti nella cornice del Green New Deal europeo potranno avere un ruolo decisivo nella fase di ripartenza una volta superata l’emergenza sanitaria. In questo contesto, lo sviluppo di gas rinnovabili come idrogeno e biometano, utilizzati nelle infrastrutture esistenti e in combinazione con l’elettricità rinnovabile, rappresenta un’opportunità da non perdere per raggiungere più facilmente gli obiettivi di neutralità climatica al 2050 e per creare nuove opportunità occupazionali in tutto il nostro continente. Grazie al sempre maggiore utilizzo di idrogeno e biometano potremo avere un sistema energetico più sostenibile, efficiente e resiliente, rafforzando la leadership climatica globale dell’Europa”.
Lo studio è scaricabile direttamente dal sito del Consorzio Italiano Biogas al link: https://www.consorziobiogas.it/wp-content/uploads/2020/02/Gas-for-Climate-Gas-Decarbonisation-Pathways-2020-2050.pdf