L’intervista del Presidente di Assogasmetano, Flavio Merigo, rilasciata alla rivista Transizione Ecologica Italia: “Il metano ti mette in moto: una prospettiva green da sfruttare appieno”.
IL METANO
Oggi, in Italia, sono oltre un milione i veicoli circolanti alimentati a metano, un gas naturale estratto senza bisogno di trasformazioni o additivazioni e con un impatto ambientale molto basso. Un carburante conveniente per l’utilizzatore: basti pensare che, lo scorso luglio, il prezzo medio registrato nel nostro Paese è stato di 0,983 euro per chilogrammo. I mezzi di trasporto a metano, in Italia, rappresentano il 2,1 per cento del totale. Non mancano, però eccezioni come le Marche – dove la percentuale sale al 10,4 – l’Emilia Romagna (5,8%) e l’Umbria (5,7%).
Sono dati forniti da Assogasmetano, l’associazione – fondata nel 2008 – che raggruppa a livello nazionale le principali aziende che operano nel settore della distribuzione di metano, biometano e gas naturale liquefatto per autotrazione. Una struttura che rappresenta anche gli interessi delle autofficine specializzate nella gestione tecnica dei veicoli alimentati a gas naturale e collabora con gli organismi preposti alla normazione – volontaria e cogente – a livello nazionale e internazionale.
LA DISTRIBUZIONE
Oggi il metano viene distribuito nelle stazioni di servizio, sia in forma compressa (Cng) sia in forma liquida (Gnl). Obiettivo prioritario dell’associazione di categoria è attualmente quello di incrementare l’utilizzo di veicoli alimentati a gas naturale liquefatto.
«Siamo convinti – spiega Flavio Merigo, presidente di Assogasmetano – che questa sia l’unica opzione sostenibile nel trasporto stradale, in alternativa al diesel, per mezzi pesanti a lunga percorrenza. Ecco perché crediamo nella necessità di incentivare l’autotrasporto, attraverso l’esenzione della tassa automobilistica regionale e la riduzione del pedaggio autostradale per i mezzi Gnl. Un altro passo importante – prosegue Merigo – è favorire l’acquisto di mezzi alimentati a metano, supportando le aziende che decidono di investire nello svecchiamento del loro parco mezzi. Andrebbe anche rafforzato il budget riservato agli investimenti per chi sceglie di comprare veicoli alimentati a gas, nell’ambito del rinnovo degli incentivi ministeriali per l’acquisto di veicoli commerciali. Infine, la nostra organizzazione propone un sistema incentivante anche per promuovere misure che favoriscano la conversione a gas delle autovetture di classe Euro 4 ed Euro 5».
UN PROGETTO PER L’IBRIDO
Un progetto, partito alla fine del 2020 in collaborazione con la società Ecomotive Solutions – azienda che opera nella progettazione e realizzazione di sistemi innovativi per l’uso dei carburanti alternativi – riguarda l’attivazione della campagna per promuovere l’uso del gas naturale in veicoli ibridi, in sostituzione alla benzina, sfruttando così la sinergia fra la trazione elettrica e un carburante più rispettoso dell’ambiente.
«Nelle sedi opportune – conclude Merigo – abbiamo avanzato la proposta di sostenere questa iniziativa, con opportuni incentivi, tenuto conto delle positive ricadute sull’economia delle famiglie e sull’ambiente. La collaborazione con Ecomotive Solutions ci consente di mettere a punto offerte commerciali competitive per ridurre al minimo i costi di trasformazione e di poter contare, allo stesso tempo, su di una rete di installatori altamente qualificati, in grado di offrire al cliente un servizio completo e a costi standardizzati su tutto il territorio nazionale».
E IL “BIO” E’ PRIMO IN SOSTENIBILITA’
Una risorsa completamente green e una fonte primaria rinnovabile e programmabile che soddisfa pienamente i requisiti dell’economia circolare, consentendo di dare una nuova vita ai rifiuti e minimizzare l’uso delle risorse. Il biometano è un gas che si ottiene grazie a un processo di upgrading del biogas, materiale composto principalmente da metano e anidride carbonica, e in minima parte da ossido di carbonio, idrogeno, azoto, vapore acqueo e idrogeno solforato. Il biogas si produce con la digestione anaerobica (priva di ossigeno) delle biomasse: un processo attuato da microrganismi che porta alla degradazione della sostanza organica. Dalla sua depurazione, con la rimozione di impurità, umidità e anidride carbonica (quest’ultima può essere recuperata e destinata a utilizzi in campo alimentare e industriale), nasce un carburante carbon free con tutte le caratteristiche del metano fossile.
Secondo dati forniti dal Cib (Consorzio italiano biogas) nel nostro Paese sono operativi più di 1.500 impianti di biogas di cui oltre l’80 per cento in ambito agricolo. Questo significa che l’Italia potrebbe produrre al 2030 fino a 8,5 miliardi di metri cubi di biometano, pari a circa il 12-13 per cento dell’attuale fabbisogno annuo di gas naturale. In altre parole, se in futuro si destinasse interamente ai trasporti il biometano potenzialmente producibile, si riuscirebbe ad alimentare un terzo del parco circolante con energia rinnovabile al cento per cento.
Attualmente, sul territorio nazionale sono 24 gli impianti per la produzione di biometano con una produzione, fino a oggi, di circa 155 milioni di metri cubi, tutti utilizzati nel settore del trasporto. Un biocarburante completamente made in Italy che potrebbe rivelarsi fondamentale anche per ridurre la dipendenza da combustibili fossili dagli altri Paesi.
«La nostra associazione – sottolinea Flavio Merigo, presidente di Assogasmetano – si sta impegnando per trasformare i consorzi di produttori agricoli dotati di impianti per la generazione di biometano, in distributori a servizio della mobilità leggera. Questo consentirebbe di rendere disponibile all’utenza questo carburante ecologico, direttamente alla fonte e quindi a chilometro zero».