L’art. 1, commi 613-615 della Legge 232/2016 (Legge di bilancio 2017), ha previsto la predisposizione di un Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile, da adottare mediante un DPCM su proposta del MIT, di concerto con MEF, MISE e MATTM.
Il Piano Nazionale Strategico della Mobilità Sostenibile, prevede una dotazione finanziaria, rilevante e duratura nel tempo, per il rinnovo del parco degli autobus utilizzati per i servizi di trasporto pubblico locale e regionale su gomma, e delle relative infrastrutture in coerenza con quanto previsto dal D.Lgs. del 16 dicembre 2016, n. 257 di recepimento della DAFI (Direttiva 2014/94/UE sulla realizzazione di una infrastruttura per i combustibili alternativi). Il Piano intende fornire indirizzi di carattere strategico alle Aziende del Trasporto Pubblico Locale ed all’Industria della filiera di riferimento in una prospettiva di medio/lungo periodo e prevede un processo partecipativo e di raccolta di esperienze e suggerimenti da parte dei principali stakeholder del sistema a livello istituzionale, del tessuto imprenditoriale e dei cittadini.
Con decreto interministeriale (n. 81 del 14/02/2020) firmato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di concerto con il Ministero dello sviluppo economico e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze,sono stati stanziati alle Regioni 2,2 miliardi di euro per l’acquisto di nuovi bus ecologici, adibiti al trasporto pubblico locale, e per le relative infrastrutture.
Dopo aver acquisito il parere favorevole dalla Conferenza Stato Regioni, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha firmato un secondo decreto interministeriale, che prevede l’erogazione, nel quinquennio 2019-2023, di 398 milioni di euro a favore di 38 Comuni che nel biennio 2018-2019 hanno registrato i più alti livelli di inquinamento PM10 e biossido di azoto. Si tratta di un importante passo nell’attuazione del Piano Nazionale Strategico della Mobilità Sostenibile, che per la prima volta finanzia direttamente i Comuni per l’acquisizione di materiale rotabile ad alimentazione elettrica, a metano e a idrogeno.
Lo scopo è quello di svecchiare i parchi mezzi e di promuovere il miglioramento della qualità dell’aria nelle nostre città, ma soprattutto, in questa situazione di crisi economica finanziaria conseguente all’epidemia in corso, di dare una iniezione significativa di risorse ai territori per sostenere le aziende del Tpl locali e per rilanciare la filiera industriale di produzione degli autobus.