Il Presidente di Assogasmetano, Paolo Vettori, ha voluto sottolineare con una nota pubblicata da Staffetta Quotidiana il buon momento delle immatricolazioni di veicoli a metano, un settore ancora in sviluppo, nonostante la concorrenza dell’ibrido.
Di seguito la nota:
“Le immatricolazioni dei veicoli a metano del 2019, dai primi dati circolati, chiudono con il botto. Dopo gli exploit di agosto (+ 36 %), settembre (+153 %), ottobre (+ 206 %), novembre (+ 78%), quelle di dicembre confermano la domanda (+ 140 %). Buona anche quella dei veicoli commerciali leggeri (+ 35 %).
Ciò significa che la propensione degli automobilisti verso questa motorizzazione, quando c’è offerta di modelli performanti, è intatta, anzi, nonostante la “concorrenza” dell’ibrido (elettrico/benzina), è aumentata e va consolidandosi.
Questi sono elementi importanti per fare capire quanto il settore CNG sia ancora vivo e vitale.
La rete distributiva del CNG nel 2019, cresciuta di 80 impianti, raggiunge le 1.375 unità. Anche i distributori di GNL stanno diffondendosi arrivando a 61. L’avvento del biometano farà il resto per esaltare i benefici ambientali del comparto.
Queste le note liete, ma non possiamo, con sincero rammarico non sottolineare come in questo contesto positivo, dopo le dichiarazioni dell’allora AD di FCA, Marchionne (Trento, ottobre 2017, “Quella dell’elettrico è un’operazione che va fatta senza imposizioni di legge e continuando nel frattempo a sfruttare i benefici delle altre tecnologie disponibili, in modo combinato. È certamente più utile concentrarsi sui miglioramenti dei motori tradizionali e lavorare alla diffusione di carburanti alternativi, soprattutto il metano, che per la sua origine e le sue qualità è oggi il più virtuoso e più pulito in termini di emissioni”) e del suo management di punta (Altavilla, giugno 2017, G7 Bologna) sempre a favore dei veicoli a metano e del rinnovato impegno per il loro sviluppo, esso sia lentamente venuto meno, almeno per ora, salvo ripensamenti che, avendo la tecnologia pronta, potrebbero sempre avvenire. E’ un auspicio che facciamo.
Non possiamo dimenticare, visto il grande attuale battage sui veicoli ibridi, la cui valenza ambientale andrebbe forse meglio verificata, quando nel 2002 il rappresentante CRF (Centro Ricerche Fiat) in una audizione alla Commissione ambiente del Senato annunciava (citiamo stralcio del testo stenografico) che “il CRF aveva pronto un veicolo ibrido elettrico/metano che sarebbe stato commercializzato nel giro di un paio d’anni”. Di anni ne sono passati 17, ma di quell’ibrido non si hanno più notizie. Ma se era pronto nel 2002, perché oggi non tirarlo fuori?
Evidentemente la storia del “common rail”, che ha rivoluzionato le prestazioni dei veicoli diesel, nata dall’ingegno italico, non ha insegnato nulla?
Perché Fiat, dopo aver insegnato al mondo come si fanno i veicoli a metano, si è disimpegnata nella sua produzione e commercializzazione? Si è dimenticata che nel 2009 ne aveva venduti 140.000?
Perché Fiat, dopo il boom di vendite della Multipla, della Panda e della Punto, non ha commercializzato la nuova Tipo o, fatto ancora più eclatante, la 500 che ha lo steso pianale della Panda e della Lancia Y?
Se questo fosse accaduto, probabilmente Fiat sarebbe ancora la regina del mercato dei veicoli a metano. Invece oramai i suoi modelli, pur considerando anche quelli commerciali che, non essendoci una sostanziale concorrenza, ancora hanno una buona domanda, rappresentano poco più del 25 % delle attuali vendite complessive.
Comunque, chiudiamo il 2019, nonostante tutto (bonus/malus, permettendo) in positivo e ci aspettiamo un 2020 ancora migliore”.