Secondo uno studio commissionato dal consorzio Gas for Climate in Europa vi sarebbe un potenziale di 270 miliardi di metri cubi che, immessi nelle infrastrutture, permetterebbero un risparmio di € 217 miliardi di euro l’anno.
Questo gas svolgerà un ruolo chiave nel riscaldamento domestico, nei processi industriali, nell’energia elettrica e nei trasporti per un futuro energetico sostenibile e totalmente rinnovabile in Europa, ha dichiarato Piero Gattoni – presidente del CIB.
Il quantitativo sarebbe raggiungibile con biometano prodotto con rifiuti urbani e scarti agricoli/agroindustriali, insieme all’idrogeno blu (prodotto da gas naturale tramite la cattura e lo stoccaggio del carbonio/CCS) – che poi verrebbe rimpiazzato nel 2050 dall’idrogeno verde – prodotto tramite eolico e solare.
Il consorzio Gas for Climate riunisce sette aziende europee di primo piano nel trasporto gas – Snam, Enagás, Fluxys, Gasunie, GRTgaz, Open Grid Europe e Teréga – e due associazioni attive nel settore del gas rinnovabile: CIB, Consorzio Italiano Biogas, e EBA, European Biogas Association.
Questo studio – commenta Marco Alverà, amministratore delegato di Snam – mostra il prezioso contributo che biometano e idrogeno possono dare al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi climatici in Europa e al tempo stesso sottolinea l’importanza delle infrastrutture esistenti nel favorire una totale decarbonizzazione a costi accessibili in un orizzonte che va ben oltre il 2050.