Il Presidente dell’Unione Industriale di Torino, Dario Gallina, e il Presidente di Anfia Paolo Scudieri, hanno scritto una nota congiunta al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al fine di sollecitare un intervento governativo per il sostegno del settore automotive italiano, finora non considerato.
“Purtroppo – sottolineano i due – non abbiamo ritrovato adeguata sensibilità e attenzione per l’automotive nel contesto dei provvedimenti governativi fino ad ora assunti”, mentre “esistono misure che possono essere adottate subito e che possono sbloccare lo stallo del mercato dell’auto, che darebbero un rilancio all’intero settore, e avrebbero, tra l’altro, anche un effetto leva per le casse dello Stato, che vedrebbe ripagati gli sforzi temporanei con un incremento di gettito, come sempre garantito da vendita, possesso e utilizzo dei veicoli”.
Le misure proposte dall’Unione Industriale e da Anfia prevedono:
- l’attuazione immediata di incentivi che, oltre a permettere ai consumatori di sostituire la vettura, determinerebbero anche una riduzione delle emissioni rinnovando il vetusto parco circolante;
- l’estensione dell’ecobonus attualmente in vigore anche alle auto ad alimentazione alternativa con emissioni medie di CO2 da 61 a 95 g/km, incentivi all’acquisto, con o senza rottamazione, di veicoli commerciali leggeri fino a 12 t, con uno schema differenziato per classi di peso e alimentazione;
- l’introduzione di un incentivo all’acquisto delle numerose vetture e veicoli commerciali leggeri attualmente in stock presso i concessionari e i produttori (prodotti fino al 25 marzo 2020), in modo da facilitarne lo smaltimento, evitando blocchi al riavvio della produzione.
Oltre alle misure attuabili nel breve termine, i due presidenti chiedono “azioni ben più ampie, impegnative e coordinate, e che il governo italiano si faccia promotore di un’istanza di politica industriale a Bruxelles, presso gli organi comunitari, per attuare una politica di raccordo con le istituzioni europee e di pressione sul livello comunitario”, poiché “le filiere produttive dell’auto si stanno dislocando su basi continentali e se le imprese italiane non saranno coinvolte in maniera determinante, si rischia non solo il ridimensionamento economico dell’Italia, ma una perdita di efficacia dell’industria europea nel suo complesso”.
Scarica il Comunicato Stampa di Anfia e Unione Industriale di Torino
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