Il presidente di Assogasmetano, Paolo Vettori, ha scritto una nota, riportata dalla stampa, in cui, riprendendo passate considerazioni sugli attacchi rivolti ai carburanti fossili e in particolare al metano auto, avanza una serie di domande.
La prima su come si può pensare che si possa arrivare ad una colonnina elettrica ogni 10 vetture, la seconda su come si può quindi ipotizzare una rete di oltre 3,5 milioni di colonnine di ricarica piazzate lungo le strade, nei distributori di carburanti (circa 23.000) e in ogni pertugio possibile delle città, su come una rete del genere sarebbe regolata dal punto di vista urbanistico, autorizzativo, commerciale e fiscale, al pari di quanto avviene oggi per le attuali reti dei carburanti, e, infine, su come i fautori di una mobilità elettrica così massiva pensano di poter garantire alle casse dello Stato il 50% delle entrate che oggi derivano dalle accise sui carburanti se il 50% del parco circolnate non li userà più. E soprattutto chi paga?
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