SAPPIAMO VERAMENTE A COSA ANDIAMO INCONTRO?
VENDITA DI “FALSE” AUTO ELETTRICHE
Secondo la Federazione europea per il trasporto e l’ambiente (European Federation for Transport and Environment), diverse Case produttrici potrebbero aggirare i nuovi parametri sulle emissioni di CO2 imposti dall’Unione Europea per spingere sempre più le vendite di veicoli ibridi elettrici plug-in ed aggirare la norma sulle emissioni di CO2.
Per le case automobilistiche, dovendo ridurre le emissioni delle nuove auto e dei furgoni prodotti del 15% entro il 2025 e del 37,5% nel 2030, è stato stimato che vendere più auto elettriche rispetto alla norma, permetterebbe loro di portare gli obiettivi di riduzione di CO2 al 10.8% nel 2025 e al 34.4% nel 2030. Di queste auto elettriche fanno parte anche gli ibridi plug-in. Di solito, si tratta di grandi suv con doppio motore a combustione ed elettrico, che difficilmente, a causa della bassa autonomia, vengono utilizzate in modalità elettrica, portandole ad emettere più o meno la stessa quantità di CO2 di modelli diesel o a benzina equivalenti. Consentire alla Case automobilistiche di includere anche questi modelli ibridi nel conteggio, permette loro di guadagnare i bonus destinati alla riduzione delle emissioni di CO2 e di conseguenza poter soddisfare i nuovi parametri imposti dall’Unione Europea, semplicemente aumentando il numero di vetture ibride vendute, senza preoccuparsi se circoleranno effettivamente in modalità elettrica o meno.
ESPLODE L’AUTO ELETTRICA TESLA
Una Tesla model S ha preso fuoco da sola e senza apparente motivo, in un parcheggio sotterraneo a Shanghai, in Cina: la società californiana ha inviato un team di esperti per verificare l’incidente, ripreso da una telecamera a circuito chiuso.
SECONDO UNO STUDIO TEDESCO: LE AUTO ELETTRICHE PRODURREBBERO PIÙ EMISSIONI DI CO2 DELLE DIESEL
Secondo un gruppo di scienziati tedeschi, Christoph Buchal, professore di fisica all’Università di Colonia, Hans-Dieter Karl, esperto di energia dell’Ifo Institute di Monaco e Hans-Werner Sinn, ex presidente di Ifo e professore emerito alla Ludwig-Maximilians-Universität München, i veicoli elettrici possono produrre più emissioni di CO2 di quelli a diesel. Nel loro studio, gli autori criticano il fatto che la legislazione dell’UE consenta ai veicoli elettrici di essere inclusi nei calcoli delle auto a emissioni “zero”, ma la realtà è che, oltre alle emissioni legate alla produzione di veicoli elettrici, in quasi tutti i paesi dell’UE, la ricarica delle batterie (utilizzando i loro mix nazionali di produzione di energia), genera anidride carbonica. Inoltre, ulteriori emissioni sono legate alla grande quantità di energia utilizzata nell’estrazione e nella lavorazione di litio, cobalto e manganese, materie prime fondamentali per la produzione delle batterie per auto elettriche. I ricercatori hanno eseguito i loro calcoli utilizzando gli esempi concreti di una moderna auto elettrica e di un moderno veicolo diesel. Oltre alle emissioni di CO2 prodotte dalla batteria, hanno considerato fonti energetiche alternative per l’elettricità al fine di calcolare l’impatto dei veicoli elettrici sulle emissioni di CO2.
Hanno così dimostrato che anche con la tecnologia di oggi, le emissioni totali prodotte da un motore a combustione alimentato a gas naturale sono inferiori di un terzo rispetto a quelle di un motore diesel.
Ad esempio, una batteria di una Tesla Model 3 produce da 11 a 15 tonnellate di CO2. Considerando che ogni batteria ha una durata di circa dieci anni e un chilometraggio totale di 94.000 km, essa produce da 73 a 98 grammi di CO2 per chilometro, secondo Buchal. A ciò si aggiungono le emissioni di CO2 dell’elettricità prodotte da centrali elettriche che alimentano tali veicoli. A quel punto, le effettive emissioni di Tesla potrebbero essere comprese tra 156 e 180 grammi di CO2 per chilometro.
“A lungo termine, la tecnologia idrogeno-metano offre un ulteriore vantaggio: consente di immagazzinare l’eccedenza di energia eolica e solare generata durante i picchi. Tali eccedenze aumenteranno drasticamente con la crescita della quota di queste fonti rinnovabili”, spiega il professor Buchal.”
Secondo gli scienziati tedeschi, la tecnologia del metano è ideale per il passaggio da veicoli a gas naturale con motori convenzionali a quelli alimentati a metano da fonti di energia prive di CO2. Stando così le cose, il governo federale tedesco dovrebbe trattare tutte le tecnologie allo stesso modo e promuovere anche soluzioni basate su idrogeno e metano. Uno studio che fa sicuramente riflettere, anche perché non è il primo a sollevare tali perplessità.